I primi insediamenti risalgono al Paleolitico (700.000 anni fa) da parte di tribù di cacciatori e raccoglitori. Nei millenni successivi, si svilupparono l’agricoltura, l’allevamento, l’arte della ceramica e della pietra lavorata. Già nel V millennio a.C., furono edificati i primi monumenti megalitici: tumuli, menhir, cairn e dolmen (aventi funzioni funebri e cultuali). Essi costituiscono la prima architettura monumentale europea: questa regione ne detiene il maggior numero, sia a livello nazionale, che, probabilmente, continentale.
In seguito, il territorio fu abitato da varie tribù di Celti bretoni, costituite in una federazione, che individuarono nella penisola (la cosiddetta Armorica) la marina (che chiamarono armor) e le zone boschive dell’entroterra (argoat). La tribù egemone dal punto di vista economico era quella dei Veneti (che prendono il nome dall’attuale città di Vannes), i quali furono però sconfitti dalla flotta creata Cesare nel 56 a.C., con l’aiuto dei Namneti e dei Pitti. Il territorio rimase sotto il dominio romano fino al V secolo d.C., per poi dividersi in tre regni indipendenti, che furono in seguito riuniti, dando vita al regno unificato di Bretagna, vinto però dai Normanni nel 913.
Si succedettero, quindi, varie dinastie ducali, fino a giungere alla guerra di successione bretone, conclusasi nel 1364, con l’avvento dei Montfort, i quali rimasero al potere fino al 1514.
La Bretagna, annessa alla Francia nel 1532 con il celebre Editto di Nantes, conobbe uno sviluppo economico imponente, essendo divenuta la prima produttrice mondiale di tele di lino e canapa (quest’ultima, materia fondamentale per le vele).
Tuttavia, le guerre militari di Luigi XIV contro l’Inghilterra e l’Olanda fecero perdere ai produttori bretoni i loro mercati più importanti. La crisi economica, le aggressioni militari, la volontà di sottomettere la Bretagna al sistema amministrativo vigente nelle altre province francesi, e l’elevata pressione fiscale, provocarono, nel 1675, una grande rivolta, duramente repressa dai francesi, le cui ripercussioni si fecero sentire per secoli, annichilendo il territorio.
Nel 1789, con la Rivoluzione Francese, scomparve il nome Bretagna. Dall’anno seguente, la regione sarà divisa in 5 dipartimenti, cioè i quattro attuali con l’aggiunta della Loire Inférieure (successivamente Loire Atlantique, in bretone Liger Atlantel); dipartimento, quest’ultimo, che sarà separato dalla Bretagna amministrativa, per essere annesso ai Paesi della Loira, dal 1956 (ciò fu fatto senza il consenso della popolazione, suscitando forti contestazioni).
La Bretagna aveva propri rappresentanti solo nell’Assemblea Nazionale, ed era amministrata da prefetti nominati dal governo francese. La regione visse così un ulteriore declino (iniziato con la perdita dei traffici commerciali e facilitato dalla scarsità ed arretratezza delle infrastrutture), che si mutò in miseria e permase fino agli Anni Sessanta e Settanta del XX secolo, costringendo molti abitanti ad emigrare nel resto della Francia, ma anche nel continente americano.
Dagli Anni ’70, però, la Bretagna ha conosciuto una rinascita economica, ed è oggi diventata la prima regione francese nel campo agricolo, della pesca, e nella costruzione di navi militari e civili.
Si è messa in luce anche come regione industriale (nel settore automobilistico), commerciale (con importanti catene di grande distribuzione) e turistica.